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27 Settembre 2017 Conferenza di MA X V E L L U C C I

A cura di Alessandro Cova Mercoledì 27 settembre 2017 al Ring 223 abbiamo avuto nuovamente il piacere di ospitare Max Vellucci, già ampiamente apprezzato in occasione del suo Workshop di marzo 2016.
Il tema della conferenza ruotava intorno alle forzature psicologiche e, di conseguenza, anche agli “out” per valorizzarne i risultati.
Dopo l’illustrazione di un’interessante teoria su una sorta di “linea immaginaria” esistente tra questi due poli (le forzature e gli out) e i vari gradi di missaggio nel percorso dall’uno all’altro capo della linea, è stata presentata una serie di effetti basati su un gimmick (che per evidenti ragioni di riservatezza, note ai presenti, identificheremo semplicemente come una busta moooolto particolare) che ne amplifica in modo esponenziale l’impatto, sia per la pulizia del maneggio, sia per le differenti dimensioni disponibili di tali oggetti, che ne consentono l’utilizzo dal close-up con pochi partecipanti, alla scena, davanti ad una platea di duemila spettatori.
Diversi, quindi, gli effetti presentati con questo gimmick, culminati in quello che va sotto il nome di “Master Color Prediction”, un autentico gioiello d’intrattenimento per via delle innumerevoli opportunità che offre di giocare con gli spettatori e le situazioni che si vengono a creare durante lo svolgimento. Per non parlare, ovviamente, del grande effetto puramente scenico legato alla moltitudine dei fogli colorati su cui si basa la routine.

Master Color Prediction
 Abbiamo poi beneficiato di un gradito ripasso di alcuni effetti presentati nel workshop, che nel frattempo sono stati modificati, integrati, sviluppati a testimonianza del fatto che Max non si adagia mai su quanto già ragionevolmente funzionante, ma al contrario è sempre alla ricerca di nuovi orizzonti da esplorare, seppur semplicemente introducendo qualche piccola (ma non trascurabile) sottigliezza in più…
Assistiamo successivamente ad un paio di drawing duplication, la prima delle quali basata sul “Vellucci Peek”, espediente molto pulito che produce un effetto denso di risvolti interessanti sulla gestione della scelta magica, e la seconda su una rivisitazione del celeberrimo “Fourth Dimensional Telepathy” del compianto Bob Cassidy.
Sulla scelta magica Max è tornato e ritornato più volte, ad esempio attraverso un effetto di tripla previsione del posizionamento di tre oggetti (penna, orologio, moneta) da parte di uno spettatore, per arrivare ad un’innovativa versione di “Mental Epic” totalmente impromptu e priva di lavagne, lavagnette e affini, nella quale il noto ostacolo è superato grazie, appunto, a tale tecnica magistralmente padroneggiata dal nostro amico.
Che dire, in conclusione, se non che è stato un grandissimo piacere avere questo grande Mentalista ancora una volta tra noi?
Un calorosissimo ringraziamento a Max Vellucci e… alla prossima!
A.C.
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